Ex Convento della Magione

 

“Mute Mutazioni Mutazioni di Massa” di Figuccia

Una sorta di iperrealtà, investita da uno smalto biologico, naviga tra questi acrilici disposti sulle tele da Sergio Figuccia; e in una valenza espressiva, che è stata già evidenziata, per quell’essere raccolta nel denso nucleo di una pigmentazione decisa e intensa, fortemente legata allo sfregamento tra algidi colori, inseriti, quanto insistiti, in una vocazione percettiva totalizzante e agile. Così essa viene avvertita, ancor più, nella sua intima costituzione di poetica ecologista, anche per quel particolare approccio fantasiosamente inserito tra icone neocubiste e postfuturiste (esperienze similari hanno, per altro, scosso alcune estetiche a noi temporalmente prossime).
Tutto ciò si mostra articolato in un flusso di ironico nomadismo, ma, soprattutto, in una vocazione ambientalista corroborata da una evidente forza declamatoria.
Dice bene, in proposito, Salvo Ferlito, come <<in questo suo “nomadico” girovagare fra annose questioni, incubi contemporanei, ubbie e timori vari, il nostro Sergio non risparmia quindi incursioni a tutto campo, procedendo - ad onta della vasta gamma di argomenti messi a fuoco – con coerenza narrativa, oltre che tecnica e lessicale>>.
Allora i “Fiori di cemento metropolitano”, o le eteroclite “Nature morte”, o gli scanzonati “Fusilli al DNA” fino all’inquietante “O.G.M.”, tutti inseriti in scenografie dal sapore virtuale, consegnano la misura nella sua evidenza di denuncia, così come quel guscio fatto di racconto ed equilibrata civile passione.

Aldo Gerbino

 "La Sicilia" del 23 ottobre 2007


In alto tre delle opere in esposizione alla personale di Sergio Figuccia "Mute Mutazioni di Massa". In ordine dall'alto verso il basso: "Fiori di cemento metropolitano-XYK incoglite architettoniche in città", "O.G.M." e l'istallazione "Trasposizione di Munch"

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