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PALERMO SCOPRE LE OPERE DI GIOVANNI LENTINI, FIGLIO DI ROCCO – DAL 20 APRILE A PALAZZO S. ELIA LA MOSTRA INEDITA DELL’INVENTORE DELLE RETI MIMETICHE IN GUERRA
 
Palermo 15 aprile 2011 -  Palermo ritrova un “suo” artista dimenticato. I saloni del piano nobile di palazzo Sant’Elia ospitano da mercoledì 20 aprile la mostra, Giovanni Lentini (1882-1948). Un palermitano a Milano, promossa dalla Provincia regionale di Palermo, curata da Maria Antonietta Spadaro su progetto di Athena Antichità dei fratelli Michele e Stefano Tortorici che, in collaborazione con la sorella Emanuela,  hanno realizzato l’allestimento. L’esposizione sarà inaugurata mercoledì 20 aprile alle 18,30 dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti.
 La mostra propone circa 120 opere provenienti da collezioni private di Palermo e Milano, con documenti e dipinti inediti, che offrono l’occasione di scoprire un artista e la sua pittura straordinariamente preziosa per intensità luminose nei paesaggi, negli interni, nei ritratti, nei soggetti più vari.
Figlio del più noto Rocco Lentini, autore di tante opere e importanti decorazioni in edifici di Palermo, come il Teatro Massimo e il Politeama Garibaldi, Giovanni Lentini, nato a Palermo il 29 aprile 1882, si trasferì a ventisei anni a Milano, dopo aver vinto la cattedra di Pittura all’Accademia di Brera. Tornò a Palermo solo in poche occasioni svolgendo la sua intensa attività di docente e di pittore nel capoluogo lombardo.
E’ stato un artista che, avendo operato dai primi del XX secolo al 1948 – anno della sua morte  – ha  attraversato un periodo travagliato  della nostra storia, lasciandoci opere di rara raffinata qualità. Negli anni giovanili trascorsi a Palermo ebbe modo di frequentare, collaborando con il padre Rocco,  il vivace ambiente artistico dominato da figure quali Ernesto Basile e i grandi artisti dell’epoca, Catti, Lo Jacono, De Maria Bergler.
“Giovanni Lentini - scrive nell’introduzione al catalogo Maria Antonietta Spadaro -  non si allontanò mai da una pittura figurativa legata a ben salde tradizioni pittoriche, pur riuscendo ad esprimere con modernità le inquietudini di un periodo storico travagliato da conflitti bellici e sconvolgimenti ideologici, anche drammatici. Egli seppe rendere e coniugare, sempre con equilibrio ed estremo garbo, il proprio personale universo e il mondo esterno, in opere dove, dal silenzio di paesaggi montani agli interni, rivelatori di intime esistenze, dalle scene militari ai ritratti, dagli atelier d’artista alle operaie in fabbrica, si svelano gli aspetti di un’epoca”.
 
L’invenzione delle reti mimetiche
 
Il percorso artistico di Giovanni Lentini venne inoltre segnato dalla sua partecipazione ai teatri bellici del Carso  per la Prima guerra mondiale.
Durante la guerra si fece notare per alcuni dipinti ispirati a scene militari, ma soprattutto per le sue nuovissime concezioni delle reti mimetiche per il mascheramento di opere e mezzi militari, la cui importanza si manifestò maggiormente col progredire dell’aviazione, ed è stata confermata dal vastissimo uso fattone nel secondo conflitto mondiale su tutti i teatri di combattimento. L’invenzione nacque nel 1917 quando il giovane Lentini  era addetto al Comando del Genio della Terza Armata di stanza a Cervignano, sul Fronte del Carso. Per le sue doti disegnative, in qualità di ufficiale addetto al rilevamento delle postazioni dell’artiglieria nemica, aveva l’incarico di realizzare schizzi su quanto osservato.
Il mascheramento delle postazioni militari allora usato era molto rudimentale e quindi poco efficace; si attuava ricoprendo cannoni o altro con rami e frasche. Lentini, riflettendo probabilmente sul naturale mimetismo di tante specie animali, un giorno pensò di utilizzare delle reti, che alcuni pescatori avevano abbandonato sulle rive dell’Isonzo, quindi vi applicò dei trucioli di pioppo, che dipinse con diversi colori naturali. Le reti, disposte sui cannoni, li rendevano del tutto invisibili dai sistemi di rilevazione sia terrestri che aerei. L’invenzione delle reti mimetiche gli valse la Croce al Merito di Guerra e una medaglia di bronzo. La mostra di palazzo S.Elia riporta documenti fotografici delle reti mimetiche di Lentini.
 
La mostra resterà aperta fino al 15 maggio dal martedì al sabato dalle 10,30 alle 19, la domenica dalle 10 alle 13. Lunedì chiusura. Ingresso libero. Il catalogo edito dal Gruppo Editoriale Kalós sarà disponibile in mostra ed in libreria.
SI INAUGURA DOMANI A PALAZZO JUNG LA MOSTRA
DI PAOLA PARLATO “IMPERMANENZA”
 IN ESPOSIZIONE FINO AL 12 MARZO
 
Palermo 3 marzo 2011 – La sala Paolo Borsellino di palazzo Jung in via Lincoln a Palermo ospita da domani venerdì 4 marzo e fino al 12 marzo la mostra di pittura “Impermanenza” di Paola Parlato, promossa dalla Provincia e organizzata dall’Associazione Imago. La mostra sarà inaugurata alle 18 dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti, dal Presidente del Consiglio provinciale Marcello Tricoli e dall’assessore alla cultura Eusebio Dalì, alla presenza dell’artista.
In esposizione 38 tele, realizzate con tecnica mista dall’artista palermitana e dalle quali emerge la ricerca di un forte rapporto comunicativo con gli altri e di comprendere la realtà del proprio tempo. Una metodologia che deriva anche dalla sua esperienza maturata nel campo dell’arte – terapia e dallo studio approfondito dell’antroposofia e in particolare di Rudolf Steiner. La mostra, curata da Salvo Ferlito, resterà aperta fino al 12 marzo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19, il sabato dalle 10 alle 12,30. Domenica e festivi chiusura. Ingresso libero.
LE OPERE MONUMENTALI DI PIERO GUCCIONE IN ESPOSIZIONE DAL 25 FEBBRAIO A PALAZZO S. ELIA IN UNA MOSTRA INEDITA SARANNO PROPOSTI ANCHE I LAVORI PREPARATORI
 
Palermo 24 febbraio 2011 – Le più importanti realizzazioni pubbliche di Piero Guccione e i relativi lavori preparatori saranno ospitati dal 25 febbraio al 18 aprile nei saloni del piano nobile di palazzo S.Elia a Palermo per la mostra “Piero Guccione – Le opere monumentali” organizzata dalla Provincia regionale di Palermo e da Il Cigno GG Edizioni, con il contributo di Fondazione Roma Mediterraneo. La mostra sarà inaugurata domani venerdì 25 febbraio alle 20 dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti e dall’assessore regionale ai beni culturali e all’identità siciliana Sebastiano Missineo, alla presenza dell’artista. Un’esposizione inedita che propone circa 30 opere del maestro di Scicli fra le quali il grande olio, commissionato all’artista dall’allora presidente del Senato Marcello Pera, che campeggia nel Salone Garibaldi di Palazzo Madama a Roma, il  “transatlantico” dei senatori. In mostra anche le due magnifiche pale presenti nella Cappella del Battistero di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, chiesa ufficiale dello Stato italiano, presentate da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, in occasione della loro collocazione definitiva. Sarà esposta anche l’opera commissionata dalla Regione per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia e l’Autonomia, la più grande mai realizzata dall’artista siciliano, posizionata nella sala del Trionfo della Morte di Palazzo Abatellis e parte ideale di un percorso che dovrebbe collegare Palazzo Sant’Elia alla Galleria Regionale Siciliana. L’esposizione degli studi preparatori spiegheranno inoltre come Guccione arriva a dipingere queste tele monumentali. Per la tela esposta al Senato, per esempio, Guccione si è avvalso della realizzazione di un’incisione su cui ha poi pastellato le differenti varianti che intendeva approfondire, mentre l’opera di Palazzo Abatellis è stata studiata con un lavoro su tela, di slancio.
Di notevole interesse anche l’esposizione di ingrandimenti dei luoghi in cui Guccione dipinge, e dell’artista stesso, con vari personaggi che lo frequentano.
“ Una mostra di grande livello – afferma il Presidente Giovanni Avanti – di uno dei maggiori interpreti della pittura italiana dei nostri tempi. Un evento culturale assolutamente inedito, uno dei più importanti organizzati a palazzo S.Elia, che permetterà di apprezzare in un  unico contesto dei veri e propri capolavori dell’arte classica insieme ai lavori che hanno preceduto la loro realizzazione. Un appuntamento che richiamerà sicuramente l’attenzione di critici e visitatori e che conferma ancora una volta palazzo S’Elia come polo culturale d’eccellenza”. 
Pannelli didascalici di approfondimento avranno lo scopo di aiutare il visitatore a comprendere le scelte espositive, ad approfondire la conoscenza dell’artista e dell’apparato teorico che sottende all’intero suo lavoro e a contestualizzare ogni singola opera.  
La mostra è curata da Francesco Gallo Mazzeo, critico e docente di storia dell’arte all’Accademia delle belle Arti di Roma e da Mario Ursino, Vice Soprintendente della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
 
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 18  aprile dal martedì al sabato 9,30-13/16-19,30    domenica e festivi 9,30-13   lunedì chiusura. Ingresso libero
 
La biografia di Piero Guccione
 
Piero Guccione è nato a Scicli, in provincia di Ragusa, il 5 maggio 1935. Dopo gli studi alla scuola d’Arte di Comiso e all’istituto d’Arte di Catania si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma, dove si trasferisce nel 1954, iniziando le sue frequentazioni con i pittori neorealisti della Galleria Il Pincio (Attardi, Vespignani, Astrologo), e più tardi Guttuso a Villa Massimo Con i pittori Attardi, Calabria, Ferroni, Gianquinto, Guerreschi, Vespignani e i critici Del Guercio, Micacchi, Morosini fa parte del gruppo “Il Pro e il Contro”.
La sua prima personale in Italia risale al 1960 alla Galleria Elmo di Roma mentre tra il 1966 e il 1969 è invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia (cui parteciperà altre quattro volte) e a  quella di Parigi.
Nel 1978 dopo essere stato assistente di Renato Guttuso alla cattedra di Pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, ottiene quella dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Nel 1980 abbandona l’insegnamento e si stabilisce in una casa nella campagna di Modica con Sonia Alvarez. LA sua presenza dà vita a “Il gruppo di Scicli” , che riunisce artisti con diverse espressività creative.
Le sue opere fanno il giro del mondo: nel 1984 espone all’Hirshhorn Museum di Washington e alla Chicago International Art-Exposition e partecipa alla Quarta Biennale della Grafica Europea a Baden Baden; nel 1986 le sue opere vengono presentate al Metropolitan Museum – The Mezzanine Gallery di New York. Nel 1988, con Burri, Schifano e Perez, Guccione è finalista al premio Artista dell’anno a Napoli, promosso da 120 critici italiani.
Illustra Il rosso e il nero di Stendhal (1963) e due opere di Cicerone (1966-69).
Esegue inoltre i pastelli per Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa su incarico della Limited Editions Club di New York (1987), e i bozzetti per le scenografie della Norma di Belllini (1991). Tra il 1995 e il 1998 realizza invece nove pastelli ispirati alla Cavalleria Rusticana di Verga e una serie ispirata a Tristano e Isotta di Wagner.
Nel 1999 riceve dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Premio Speciale per la Cultura insieme a Riccardo Muti, Jacques Le Goff, Luigi Malerba e Rita Levi Montalcini. Nel 2011 viene pubblicata da il Cigno Edizioni di Roma la riedizione dell’opera originale di Galileo Galilei, Discorsi intorno a due Nuove Scienze, con la prefazione di S.S. Giovanni Paolo II, illustrata da Piero Guccione con dieci incisioni; nel 2003, su iniziativa del Vicariato di Roma, è uno dei 25 artisti invitati a rendere omaggio ai XXV anni di pontificato di S.S. Giovanni Paolo II, con una mostra nel Pantheon di Roma; nel 2004 esce il volume Pittura tra Poesia e Teatro a cura di Tahar Ben Jelloun, che accompagna l’omonima mostra itinerante (Parlamento Europeo di Bruxelles, Loggiato San Bartolomeo di Palermo, Palazzo d’Accursio di Bologna, e Ambasciata d’Italia a Berlino)
Nel 2004 Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e della cultura.

VIAGGIO IN 150 ANNI DI STORIA DELL’ARMA, NEL 6° ANNIVERSARIO

DELLA STRAGE DI NASSIRIYA. DOMANI, NELL’EX CAVALLERIZZA

DI S.ELIA, L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA SUI CARABINIERI

 

Palermo, 11 novembre 2009 – Un viaggio in 150 anni di storia e di impegno sul territorio e un omaggio ai militari siciliani caduti a Nassiriya, nel sesto anniversario della strage. Nasce così la mostra di documenti e cimeli sull’Arma dei carabinieri: l’esposizione, curata dal colonnello Michele Di Martino, comandante provinciale dei carabinieri di Enna, con la collaborazione della Provincia regionale di Palermo, verrà inaugurata dal presidente della Provincia Giovanni Avanti, dal comandante della Regione Carabinieri Sicilia Vincenzo Coppola, dal comandante provinciale Teo Luzi e dal comandante del Gruppo carabinieri Palermo, Giuseppe De Riggi, domani – giovedì 12 novembre – alle 18.30, nella sala dell’ex Cavallerizza di Palazzo S.Elia (via Maqueda 81.  Palermo). 

La partecipazione del pubblico è gratuita. L’esposizione resterà in allestimento fino al 29 novembre.  

 
MEMORIE DALLE EDICOLE VOTIVE PERDUTE
IL 26 OTTOBRE A PALAZZO JUNG, L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA SACRI VUOTI
DI SEBASTIANO CATALANO. IN ALLESTIMENTO FINO AL 6
 
Palermo, 24 ottobre 2009 – L’amore per la fotografia, la vocazione per la storia e il recupero della memoria. E’ nata dall’incontro di queste due passioni la mostra Sacri vuoti, di Sebastiano Catalano, promossa dalla Provincia regionale di Palermo. Il 26 ottobre, alle 17, a Palazzo Jung (via Lincoln 71), l’inaugurazione aperta al pubblico, con il presidente della Provincia Giovanni Avanti e l’autore.
L’esposizione, dedicata alle edicole votive del centro storico di Palermo - simbolo di  talento e devozione - oggi in molti casi abbandonate al degrado - raccoglie 60 pannelli (50 x 70 cm) rivestiti con stoffe antiche in bianco, rosso, blu e verde (i colori tradizionalmente attribuiti ai 4 mandamenti). In ogni pannello, una foto in formato A4. Le immagini sono state scattate nell’arco di tre anni, dal 2005 al 2008, durante i ‘pellegrinaggi’ di Catalano nella vecchia Palermo, per individuare le 929 edicole votive nascoste tra vicoli, piazze e anfratti: ci sono i tabernacoli danneggiati ma anche quelli ben conservati, ancora oggi addobbati con fiori e omaggi della gente del quartiere. L’intento è, da una parte, documentare la sopravvivenza tenace di un piccolo patrimonio artistico; dall’altra, denunciare con una punta di amarezza il rimpianto per le opere perdute, vandalizzate, devastate, uno spreco lento e inarrestabile che neanche il parziale recupero urbanistico del centro storico ha saputo fermare.  
Oltre alla mostra Catalano è autore di un libro (edito da B.T.S.) che raccoglie testi e fotografie – in tutto 450 – di edicole votive, con una presentazione di Umberto Cantone.
Sacri vuoti  potrà essere visitata gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 19; il sabato, dalle 9:30 alle 13:30; chiusura la domenica e nei giorni festivi. In allestimento fino al 6 novembre. Per informazioni, Palazzo Jung: 091-6628145.
A PALAZZO JUNG “FIORI BLU”, DAL FANGO AL RISCATTO - 16 DETENUTI DELL’UCCIARDONE DIVENTANO ARTISTI. L’INAUGURAZIONE DOMANI CON AVANTI E ALONGI. DA SABATO APERTURA AL PUBBLICO
 
Palermo, 9 luglio 2009 – La fatansia, il colore, la creatività per «riempire” il vuoto della pena. E’ questo il significato della mostra “Fiori blu”, promossa dall’Assessorato alla Legalità della Provincia regionale di Palermo, guidato da Piero Alongi, e organizzata con la direzione della Casa circondariale “Ucciardone”.
Domani, 10 luglio, alle 11, a Palazzo Jung (via Lincoln 71) il Capo dell’amministrazione, Giovanni Avanti e l’assessore Alongi inaugureranno l’esposizione, che raccoglie le opere di pittura e computer grafica realizzate da 16 detenuti comuni, allievi dei corsi dell’associazione “Euro – Arti grafiche e computerizzate”.
All’apertura della mostra saranno presenti il direttore dell’Ucciardone, Maurizio Veneziano; i curatori Maria Badalamenti e Salvatore Pipia; il presidente dell’associazione “Euro” Eugenio Ceglia; Orazio Faramo, Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria.
“La reclusione – commenta Avanti – non deve essere intesa come una punizione sterile e fine a se stessa ma come un’occasione per cambiare la mentalità dei detenuti, per intervenire sul loro vissuto offrendo un’alternativa, o comunque un momento di crescita, per il futuro fuori dal carcere. Solo così la detenzione può essere un sistema efficace di educazione e correzione, che agisce nel profondo del singolo e della società”.
“Il titolo della mostra – spiega Alongi – nasce dal titolo di un’opera di Raymond Quenau. In mezzo al fango – scrive l’autore – sbocciano qua e là piccoli fiori blu. In questa iniziativa, come suggerisce lo scrittore, vogliamo guardare alla ricchezza umana e alle potenzialità creative che si nascondono dietro le sbarre e che spesso hanno la meglio sull’arroganza, la prepotenza, la tendenza a farsi e fare del male”.
Su questa falsariga è nato il logo “Les chardons” (i carciofi), ideato dagli stessi detenuti-artisti dopo una ricerca sull’antica origine del nome ‘Ucciardone’, ma con una doppia chiave di lettura: i carciofi sono umili, grezzi e spinosi, ma hanno anche loro un “cuore” buono che li nobilita.
La mostra può essere visitata gratuitamente dall’11 al 18 luglio, dalle 9.30 alle 19; il sabato, dalle 9.30 alle 13.30. Chiusura la domenica.
 
Per informazioni, 091-6379553; segreteria@associazioneeuro.org
DAL 16 AL 19 LUGLIO A LERCARA “MY WAY FESTIVAL”, TRIBUTO
A FRANK SINATRA: CONCERTI CON I BIG, UN CONCORSO PER I GIOVANI, APPUNTAMENTI CON IL GUSTO. DOMANI LA PRESENTAZIONE
 
Verrà presentata domani, giovedì 9 luglio, alle 10, a Palazzo Comitini (Sala Sciascia – via Maqueda 100) la manifestazione “My way Festival – Sulle strade delle origini, tributo a Frank Sinatra.
La rassegna, organizzata dal Comune di Lercara con la Provincia regionale di Palermo e la Regione siciliana, si terrà dal 16 al 19 luglio (con un’anteprima sabato 11) a Lercara Friddi, dove nacquero i nonni dell’artista e da dove partirono agli inizi del ‘900 alla ricerca del “sogno americano”. In programma, per questa II edizione, concerti di jazz e blues con big del panorama nazionale e musicisti siciliani, il concorso “The voice” per giovani talenti, appuntamenti culturali e degustazioni eno-gastronomiche.
A illustrare i dettagli dell’iniziativa, il presidente della Provincia Giovanni Avanti; il sindaco di Lercara, Gaetano Licata con l’assessore alla Cultura, Michele Garofalo; il coordinatore del festival Antonio Licata, il direttore artistico Filippo Geraci e il musicista Mimmo Cafiero, direttore artistico del concorso canoro e protagonista di uno dei concerti in programma.
 
INSTALLAZIONI, SCULTURE, DISEGNI A PALAZZO PANTELLERIA.
CARLO MAIORCA PRESENTA “L’ALBERO DELLA VITA”, VIAGGIO
TRA FEDE, MEMORIA E CONTEMPORANEO. PROMUOVE LA PROVINCIA
 
Palermo, 14 maggio 2009 – Si inaugura domani, venerdì 15 maggio, alle 18, a Palazzo Pantelleria (via G.Meli 5), la mostra di Carlo Maiorca, promossa dalla Provincia regionale di Palermo e a cura dall’associazione “Isolartes”. All’apertura interverrà, con l’artista, il presidente della Provincia, Giovanni Avanti.
Maiorca - palermitano, classe ’50, anni di lavoro spesi come braccio destro di importanti esponenti della Magistratura - presenta “L’alberto della vita”: la Personale comprende 24 opere, tra installazioni, sculture e dipinti, realizzate tra il ’90 e il 2007.
Cinque i percorsi idealmente proposti dall’autore: il ciclo dell’Umanità, che coincide con le prime installazioni a carattere biblico; quello figurativo, che rievoca storie e personaggi della mitologia classica, da Ercole a Eurialo e Niso; il ciclo dedicato al tema del ‘mostruoso’, sul labile confine tra onirico e reale (in questa sezione, le opere “Apocalisse”, “Vespri siciliani”, Mattanza”); il ciclo umano-tecnologico, con opere che rappresentano simboli e figure del contemporaneo (dall’ “Uomo elettrico” alla “Venere cibernetica”); infine, il ciclo del ’92, dedicato ai ricordi e alle immagini delle stragi di mafia e della successiva prima vera ribellione civile dei palermitani.
Legno, pietra, marmo, i materiali più usati, insieme alla particolare tecnica su “tela catramata”, che Maiorca ha cominciato a sviluppare agli esordi, negli anni ‘70.  
La mostra, che rientra nel ciclo di appuntamenti culturali della Provincia nelle gallerie e negli spazi d’arte privati della città, resterà in allestimento fino al 29 maggio, e potrà essere visitata gratuitamente tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19. Per informazioni, 091-323393.
 
LA GRANDE ARTE A PALAZZO SANT’ELIA. SABATO 9 MAGGIO, ALLE 10
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE E ANTEPRIMA
DELLA MOSTRA DI ALBERTO SUGHI. INAUGURAZIONE ALLE 18
 
Palermo, 7 maggio 2009 – La grande arte torna a Palazzo S.Elia. Sabato 9 maggio, alle 10 (e non alle 11, come indicato nel comunicato inviato ieri) a Palazzo Comitini (via Maqueda 100) verrà presentata alla stampa la mostra antologica di Alberto Sughi, uno dei grandi artisti contemporanei esponenti della generazione che esordì nell’immediato dopoguerra, interprete di un’umanità inquieta e dolente che ha trovato nel suo stile nuovi, intensi linguaggi. 
La mostra è promossa dall’Assessorato regionale ai Beni culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione e dalla Provincia regionale di Palermo, che ospiterà l’evento nella prestigiosa sede espositiva settecentesca di via Maqueda.
Saranno presenti all’incontro il presidente della Provincia, Giovanni Avanti; l’assessore regionale ai Beni culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione Antonello Antinoro; Maurizio Calvesi, curatore della mostra; Roberto Celli, presidente di “RomArtificio” e lo stesso Alberto Sughi. Moderatore dei vari interventi sarà Francesco Gallo, consulente della Provincia per le arti visive.
Al termine della conferenza stampa, anteprima per i giornalisti nei saloni di Palazzo S.Elia (via Maqueda 81).
L’esposizione si inaugurerà (con ingresso ad inviti) sabato 9 maggio, alle 18; per il pubblico, aperture dalle ore 10 di domenica 10 maggio. Biglietto intero, 7 euro.

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