Galleria Per Mari e Monti
Viale Vittorio Veneto 53 - Civitanova Marche (MC)

 

 
 
TANO FESTA
 
La Galleria Permariemonti di Civitanova Marche dedica una mostra antologica all’artista romano Tano Festa, una delle figure più importanti della scena artistica nazionale ed internazionale della seconda metà del Novecento. Insieme a Mario Schifano, Giosetta Fioroni e Franco Angeli. Festa fu tra i principali esponenti di quella che sarà ribattezzata Scuola di Piazza del Popolo, costituitasi nella mostra del 1963 alla Galleria La Tartaruga di Roma.
Esponente della rilettura italiana del fenomeno pop, Tano Festa nasce a Roma nel 1938 lo stesso giorno della festa dei morti.
Fin dall’infanzia amava fissare i muri alle finestra della sua stanza. Soffrì di una febbre cerebrale e durante la malattia costretto a letto con le persiane chiuse partiva per lunghi viaggi oltremare. Non aveva un carattere facile era spesso imbronciato e tagliente. La sua persona gli appariva superiore a tutta l’umanità. Desiderava la gloria. Iniziò a disegnare su piccoli album oggi di proprietà di Giorgio Franchetti erano opere per quadri futuri. Pensati molto e per lungo tempo. Fece campi blu, città rosse, fece lampi di luce diretti verso il cielo. Dipinse con furia tanti cieli, lapidi e i suoi primi pensieri del passato.
Partì per un viaggio in America insieme al pittore Mario Schifano e lavorò molto. Sapeva di essere più intelligente degli artisti suoi contemporanei. Studiò filosofia, fotografia all’Istituto d’Arte di Roma diplomandosi nel 1957, cominciò a scrivere poesie che distribuiva ai passanti. Dipinse con furia tanti cieli. Protagonista della scuola pop romana, accolse con rigore formale le soluzioni new dada, proponendo isolati oggetti monocromi di uso quotidiano. Famose sono le persiane, gli specchi e le finestre, supporto della sua attività da pittore.

Partecipa alla rassegna di gruppo introdotta da Pierre Restany con Angeli, Lo Savio, Schifano, Uncini, alla Galleria La Salita, e soltanto nel 1961 tiene la sua prima esposizione personale. Fondamentale è stata la partecipazione insieme a Schifano, Rotella e Baj alla mostra intitolata “The New Realism a New York su invito di Sidney Janis.
Dal 1963 il colloquio della modernità con il passato diventa centrale nella ricerca pittorica di Tano Festa, animo libero e di mente fantasiosa, percorre molteplici direzioni, che si sofferma anche sui maestri della tradizione italiana del Rinascimento, in particolare il Michelangelo della Cappella Sistina e delle Cappelle medicee, interpretati come immagini pubblicitarie. Festa attraversa un periodo di isolamento, tuttavia porta avanti il suo lavoro e porta avanti la sua ricerca con nuovi temi, nuovi linguaggi, modificando la pittura stessa: segue la strada della “nuova figurazione”, caratterizzata da un segno e da un gesto duro e tagliente.
Viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia nel 1980 ed è degli anni Ottanta la serie dei Coriandoli, opere a cavallo tra figurazione e astrazione. Viene aiutato dal gallerista Francesco Soligo che gli da l’opportunità di lavorare in uno studio della sua galleria. Enormi tele su cui lancia manciate di puntini cartacei colorati su fondi azzurri, densi di materia pittorica, alla serie dei Miraggi dell’”81 dove al giuoco si unisce la sorpresa, il mistero, il perdersi nel labirinto del vuoto. Tale astrazione del mondo ha dirottato l’artista verso inevitabili paesaggi “metafisici. Cieli senza confine, nuvole bianche dove potersi librare.

Tano Festa si chiuse nel suo studio e visse anni di solitudine, contemplò la sua morte, portava la sua arte sulle spalle e se ne nutriva. L’andò a trovare negli ultimi giorni della sua vita l’amico Schifano, che non usciva mai dal suo studio l’andò a trovare all’ospedale San Giacomo. Tano lo salutò dicendo che stava contemplando la sua morte e che la vedeva tutta azzurra.
Non lasciò discepoli e morì a quasi a 50 anni nel gennaio del 1988.
Nello stesso anno viene organizzata una retrospettiva romana negli stabilimenti della ex Birreria Peroni a cura di Achille Bonito Oliva. Nel testo della mostra il critico sottolinea “L’artista diventa il grande sedentario, che corre lungo la tangenza di molti climi culturali e di molte derive stilistiche ma da fermo: io poltrone europeo come dice lui stesso (…). Grande sedentario dell’arte, Festa adopera le mani e la testa per realizzare opere che restano sempre nel campo della pittura (…). Uomo di storia, Festa crede di conseguenza all’arte come cimelio culturale, capace di sfiorare molte temperature , calde e fredde, gelate ed espressive, ma tutte sotto l’ombrello protettiva di una finezza di spirito che si identifica con quella dello stile”.

Per mari e monti Arte contemporanea
Via Vittorio Veneto n. 53 – Civitanova Marche (MC)
Da lunedì a sabato – ore 17,00 – 20,00 fino al 20 maggio 2014.
Ingresso libero.

 

Anna Scorsone Alessandri -aprile 2014


 

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